I testaroli della Lunigiana

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La Lunigiana è una regione storica d’Italia suddivisa, dal punto di vista amministrativo, fra Liguria e Toscana. Uno dei piatti tipici di questo territorio sono i testaroli della Lunigiana. Vediamo insieme di cosa si tratta?

Origini nella storia

Il termine “Testaroli” proviene dalla parola “testo”, che è poi il contenitore in ghisa, una volta in argilla, nel quale viene effettuata la prima fase della loro cottura. Anticamente erano fatti certamente con farina di farro mentre oggi si utilizza farina di grano e visivamente sono dei dischi molto sottili.

Pasta di origini antiche, se ne parla già ai tempi della Roma imperiale, i testaroli della Lunigiana, sono anche una ricetta semplice realizzata con farina mista (metà grano duro, metà tenero ‘0’), sale ed acqua.

Come preparare i Testaroli della Lunigiana

I semplici ingredienti sopraelencati andranno mescolati in una pastella fluida cotta a legna per alcuni minuti fino a formare una specie di crespella di alcuni millimetri di spessore.

Il testarolo, c’è da dire, si stacca praticamente da sé e va lasciato a freddarsi. Poi andrà tagliato a listelle o a lavagnette romboidali ed immerso a rinvenire in acqua tiepida.

La cottura dei testaroli avviene in particolari contenitori tradizionali di cui abbiamo già parlato ad inizio post: i testi.

C’è chi prepara i testaroli al pesto (ma anche ai funghi).

Cosa serve in questo caso? Nulla di particolare, i testaroli esattamente come vengono preparati alla maniera classica e poi servirà il pesto, quindi andranno lavati ed asciugati due mazzetti di basilico fresco e macinate le foglie assieme a due cucchiai di pinoli, aglio, 30 g. di parmigiano e 30 gr. di pecorino.

Alla fine, andrà aggiunta una tazzina di olio extravergine di oliva e sale.

Una curiosità sui testaroli di Lunigiana

Infine, una curiosità: i testaroli compaiono in una delle novelle del libro “Novelle di Valdimagra” dello scrittore e generale toscano, Pietro Ferrari (opera comunque pubblicata con lo pseudonimo di “Pietro da Pontelungo”), un testo che rappresenta forse uno dei più importanti contributi nel tracciare la storia della Lunigiana.

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