C’era una volta il Pub. . . .

birra101.jpg Uno dei locali, che negli ultimi anni si è diffuso in maniera capillare in tutto il nostro territorio, è il pub. Se una quindicina di anni fa, appena si sentiva questa parola c’è chi ti guardava storto, non capendo a cosa ci si riferisse, oggi è, invece, diventato un termine comune.

Sono nati nei paesi anglosassoni, soprattutto in Irlanda e nel Regno Unito. Il loro vero nome è Public House, da cui poi è nata l’abbreviazione pub. Sono dei locali pubblici dove sono servite bevande alcoliche.

La bibita per eccellenza dei pub è la birra che viene consumata in loco, comodamente seduti.

Nei paesi anglosassoni, fanno parte dell’identità culturale, tanto che nei piccoli borghi, sono il luogo di ritrovo della comunità cittadina. Se pensate che sono una invenzione moderna vi sbagliate, il pub vanta origini antichissime, che risalgono addirittura all’epoca dei romani, quando lasciarono le isole britanniche. Divennero diffusi a tal punto, che nel 965 re Edgar, fece un decreto che ne limitava uno in ogni villaggio.

In Inghilterra ci sono ancora dei pub di epoca sassone perfettamente conservati, come il “Royal Standard of England“, vicino a Beacibsfield.

In questo periodo, i clienti dei pub, venivano attirati da un insegna verde posta ad indicare che la birra era pronta.

Facciamo un passo in avanti al XVIII secolo, quando vi fu un forte aumento nell’apertura dei pub. In questo periodo la bibita preferita era  il gin. Questa nuova tendenza dipendeva dal suo basso costo, tanto da diventare una bevanda molto comune tra i poveri.

Una delle caratteristiche dei primi pub inglesi, erano sicuramente le insegne. Queste erano di estrema importanza per il loro valore didattico – commerciale. Molta popolazione nel Medioevo era analfabeta, e per loro, l’uso di figure poste ad indicare le presenza di un pub, era più efficace delle parole. 
Venne addirittura emanato un decreto da Re Riccardo II nel 1399, che recitava: “Chiunque abbia intenzione di produrre birra in città, con l’intento di venderla, dovrà appendere all’esterno un’insegna, altrimenti perderà per confisca la propria birra”.

Le prime insegne raffiguravano strumenti legati al processo produttivo della birra, ma anche simboli naturali o religiosi. Frequenti erano quelli che rievocavano storie locali e l’araldica del paese dove il pub veniva aperto.

Oltre ai pub inglesi celebri sono quelli irlandesi che differiscono sotto diversi punti di vista da quelli britannici. La prima differenza è il loro nome, in Irlanda è molto più frequente trovare bar che non pub. I “pub” irlandesi prendono il nome del proprietario.

Nell’immaginario collettivo, appena si pensa ad un pub  irlandese, si immagina quei tipici pub con musica dal vivo. Questo in realtà è una invenzione del turismo. I cosiddetti “singing pub” sono assenti in zone dove il turismo non arriva.

Oggi anche in Italia, ci sono moltissimi pub, distribuiti nelle principali città e non solo.
Una delle particolarità è l’arredo  che caratterizza ogni singolo locale, da quello rievocante il medioevo, a quello che rimanda agli anni ‘60, o al Far West. Oggi nei pub ci si può mangiare oltre che bere, e vengono servite anche bevande analcoliche.

Vengono organizzati diverse forme di intrattenimento, dalla musica dal vivo, al karaoke, ai giochi di società, insomma, ce ne sono di tutti i gusti.

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