Cecina, dagli Etruschi al turismo balneare

Cecina «Non han sì aspri sterpi né sì folti
quelle fiere selvagge che ‘n odio hanno
tra Cecina e Corneto i luoghi colti»
Citazione molto colta, dato che si tratta della Divina Commedia di Dante. Il poeta fa riferimento qui a Cecina, parlando dei confini della Maremma, fra Cecina e Corneto.

Cecina si trova in provincia di Livorno e le sue origini sono molto antiche, precisamente risalenti all’epoca degli Etruschi. Dopo la progressiva decadenza della civiltà Etrusca, questo territorio conobbe un periodo di declino, che poi si accentuò con la dominazione romana. Dopo la fine della Repubblica Pisana e l’avvento del dominio fiorentino, Cecina entrò a far parte della Vicarìa della Maremma. Alla fine del ‘500 Ferdinando I, Granduca di Toscana, decise di far erigere il primo nucleo abitato, ossia un palazzo dove aveva sede l’amministrazione delle terre granducali ed un ponte ligneo. La grande peste del ‘600, tuttavia, decimò la popolazione e tornò l’inevitabile declino. Due secoli dopo, il Granduca Leopoldo II ordinò la bonifica di tutto il territorio, favorendo così lo sviluppo economico. Furono poi migliorati i collegamenti con l’inaugurazione della ferrovia Maremmana e quella di Cecina-Volterra, inoltre venne fatto edificare, ad opera di Pietro Chiapperini, il Palazzo Comunale. Altro periodo molto difficile fu quello durante la Seconda Guerra Mondiale e questo a causa dei feroci bombardamenti.
A partire dagli anni ’60, il turismo divenne qui molto importante. Marina di Cecina, la frazione marittima di Cecina, è una meta turistica apprezzata dalle famiglie, sia per la sicurezza e bellezza del suo mare, che per la presenza di pinete e la tranquillità del posto.

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