L’isola di Stromboli fa parte dell’Arcipelago delle Eolie ed è famosa per la presenza di un vulcano, caratterizzato da una frequente attività esplosiva.
Stromboli: un nome particolare
Il nome dell’isola, che ovviamente si rifà a quello del vulcano, è in realtà chiamato dai suoi abitanti “Struògnoli”, o anche “Iddu” (ossia “Lui” in dialetto siciliano), in riferimento alla natura divina che un tempo era attribuita ai fenomeni naturali così vistosi ed incontenibili.
Come arrivare a Stromboli
I collegamenti dalla terraferma alle isole Eolie e all’isola di Stromboli sono numerosi, soprattutto nel periodo estivo quando è possibile raggiungere l’isola da Napoli, Milazzo, Palermo, Messina e anche da Reggio Calabria
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Arrivare a Stromboli da Napoli
Dalla capitale partenopea partono sia aliscafi che traghetti diretti a Stromboli.
Siremar collega con nave da Molo Angioino con partenza tutte le sere alle 20. Il collegamento è diretto e dura 9 ore.
Per chi vuole un viaggio più corto c’è l’opzione aliscafo con la Snav da Molo Beverello in genere il primo pomeriggio.
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Arrivare a Stromboli da Milazzo
Da Milazzo i collegamenti sia in nave che aliscafo sono continui tutto l’anno senza interruzioni o diminuzioni di corse per il periodo invernale.
Con la Siremar si ha il collegamento diretto in aliscafo che dura circa 1 ora, o anche quello con scalo alle altre isole che alza il tragitto a 2 ore.
In nave da Milazzo a Stromboli ci si impiega invece circa 6 ore.
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Arrivare a Stromboli da Messina
Un’ora e quarantacinque minuti è il tempo che serve per arrivare da Messina a Stromboli. Il tragitto è possibile con la Ustica Lines e solo in estate.
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Arrivare a Stromboli da Palermo
L’aliscafo della Ustica Lines da Palermo impiega 5 ore per giungere a Stromboli dato che non è diretto e fa scalo a Salina.
Anche questo collegamento è solo per il periodo estivo.
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Arrivare a Stromboli da Reggio Calabria
La Ustica Lines collega Reggio Calabria a Messina e da lì si parte poi per Stromboli.
Cosa vedere sull’Isola di Stromboli
Il principale borgo abitato dell’isola è San Vincenzo (contraddistinto da stradine strette percorse, spesso e volentieri, solo da motocarri), che secoli fa era abitato del tutto da agricoltori.
Oggi non si ha più un’isola “ruspante” senza elettricità e acqua come tempi addietro, ma l’idea di posto quasi incontaminato rimane ed è uno dei punti di forza del turismo, che costituisce inevitabilmente la principale risorsa economica.
Per mezzo di imbarcazioni, poi, è possibile raggiungere facilmente la vicina e, senza dubbio più movimentata, Panarea e recarsi a fare il bagno presso lo scoglio di Strombolicchio, una piccola e caratteristica isola vulcanica.
Le escursioni al vulcano con guide esperte che portano ad oltre 900 metri sul livello del mare sono comunque l’attività principale su quest’isola.
La sua attività normale, può essere periodicamente interrotta da esplosioni di maggiore energia chiamate “esplosioni maggiori”.
Questi eventi sono contraddistinti da brevi, ma violente esplosioni, mentre periodi di totale inattività, senza quindi lanci di materiale, sono abbastanza rari.
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