Pronti a scoprire un’altra splendida residenza che fu un tempo di proprietà dei Savoia? Ci troviamo sempre in Piemonte, però questa volta in provincia di Torino nel comune di Agliè.
Anche questo edificio fu realizzato durante l’epoca medioevale. Nel XVI secolo conservava ancora questo aspetto. Vi era un mastio centrale circondato da edifici rurali e giardino. Intorno aveva una muraglia difensiva con un fossato. Negli anni tra il 1646 e il 1657 il conte Filippo di San Martino, consigliere della Madama Reale Cristina di Francia, chiese all’architetto Amedeo di Castellamonte, di realizzare un progetto per questo edificio. Esso prevedeva un doppio affaccio sia verso il giardino che verso il borgo di Agliè. Inoltre erano previsti due cortili interni che erano il fulcro degli appartamenti interni, che erano collegati con due lunghe gallerie. Agli angoli il complesso terminava con due padiglioni. La facciata che dava al giardino è rimasta inalterata nel tempo e ancora oggi è visibile come era allora così come anche il giardino vero e proprio caratterizzato da un gioco con terrazzamenti che durante le belle stagioni erano abbelliti con piante di limoni.
L’interno del Castello era caratterizzato da saloni decorati ad affresco, coperti da soffitti lignei anch’essi dipinti. Splendidi erano gli arredi e la quadreria che aveva ben 1834 dipinti.
Nel 1764 la proprietà fu venduta ai Savoia per farla divenire la residenza di Benedetto Maria Maurizio di Savoia, secondo figlio di Carlo Emanuele III. Da questo momento in poi iniziò importante periodo per questo palazzo. Per i lavori di ampliamento fu chiamato Ignazio Birago di Borgaro. Si prevedevano dei grandi lavori che avrebbero investito anche l’area del borgo, con una piazza antistante con due gallerie simmetriche.
Questo progetto fu realizzato in parte, e delle gallerie fu realizzata quella a sud ovest che collegava l’Appartamento Reale con la nuova chiesa.
Durante il periodo napoleonico il Castello fu trasformato in ricovero di mendicità, spogliandolo dei favolosi arredi che presero la via della Francia.
In seguito il palazzo tornò di nuovo in mano ai Savoia. Dal 1825 fu proprietà di Carlo Felice che con la moglie Maria Cristina sino al 1849 diedero avvio ad un opera di allestimento delle sale che furono decorate con lo stile imperiale in voga in quegli anni. Venne allestita una ricca raccolta archeologica in una sala che fu chiamata Tuscolana.
Nel 1849 alla morte di Maria Cristina fu ereditato da Carlo Alberto e al figlio cadetto Ferdinando primo Duca di Genova. Con loro il palazzo di Agliè divenne luogo di villeggiatura. Nel 1939 viene acquistato dallo stato italiano ed utilizzato come deposito di opere d’arte, per metterle al riparo dal pericolo bellico e da eventuali esportazioni da parte del comando tedesco. Dopo la guerra il palazzo viene allestito per farlo divenire museo di se stesso ed è stato aperto il pubblico dopo una complessa opera di restauro nel 1986.