Uno dei marmi più pregiati è, senza alcun dubbio, quello estratto nelle cave di Carrara, in Toscana. Una storia antichissima quella di queste cave di marmo, che richiamano pure numerosi turisti.
Ma cosa sono queste cave? Le cave sono posti dove, da parecchi secoli, avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto.
Non sarebbe male programmare una visita guidata. La guida, infatti, potrebbe condurre all’interno di una cava in attività dove, immersi nel bianco abbacinante di queste montagne, parlerebbe delle diverse tecniche (antiche e moderne) di escavazione e trasporto del marmo. Ci sarà così il modo di osservare i cavatori, intenti ad eseguire il taglio di una “bancata” ed a muovere grossi blocchi di marmo, per poi caricarli sui mezzi di trasporto. Inoltre, si potrà anche visitare l’interno di uno studio di scultura, in modo da conoscere gli attrezzi e le relative tecniche impiegate dallo scultore. È bene, infatti, precisare che una frazione del marmo estratto dalle cave viene lavorata nei laboratori di scultura di Carrara, Massa, Pietrasanta ed altre zone lì vicino. Diverse sono le figure professionali impiegate, ad esempio scalpellini, modellatori, ornatisti e, ovviamente, scultori.
Non è aspetto di poco contro l’antichità di simile mansione, basti pensare che l’attività estrattiva vera e propria iniziò ai tempi dei Romani, questo perché c’era bisogno di rifornire di blocchi di marmo bianco, le maggiori costruzioni pubbliche romane.