Il castello di Gambatesa in provincia di Campobasso

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Gambatesa divenne, feudo durante l’invasione longobarda. Durante il X secolo si assistette ad un fenomeno di incastellamento. Questo fu possibile grazie a Pandolfo I Capo di Ferro, che concesse ai monaci di San Vincenzo a Volturno la possibilità di costruire dei castelli con scopi difensivi. In seguito il feudo fu in mano dei Normanni. La sua importanza crebbe solo nel XIII secolo quando Riccardo da Gambatesa, condottiero di Roberto d’Angiò, Re di Napoli, fece ottenere al territorio maggior prestigio, grazie ai suoi meriti militari. 

Con un abile politica “matrimoniale” riuscì a fa diventare la casata Monteforte- Gambatesa. Con loro il castello ebbe delle modifiche, divenendo una residenza fortificata, tipica del periodo rinascimentale.  Il castello di Gambatesa è collocato in una posizione privilegiata nel centro storico di Gambatesa. Nacque originariamente come fortilizio e divenne in seguito una dimora principesca. La sua struttura ancora mostra questa doppia natura. La forma dell’edificio quadrata con torri angolari, riecheggiano la sua originaria funzione, mentre il portale bugnato, le finestre e i balconcini, la loggia con tre archi a tutto sesto, sono della fase rinascimentale. Nel XVI fu ampliato con l’aggiunta di un nuovo ambiente, verso la piazza.Il castello è su quattro livelli, il piano nobile è al secondo piano ed è decorato con affreschi di stile manierista di fine cinquecento. Questi sono opera di Donato da Copertino Oggi dopo il restauro, il castello ospita una pinacoteca. Un luogo suggestivo da non perdere.

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