Grottaferrata

Quando si pensa ai Castelli Romani, il nome di Grottaferrata emerge spesso e questo perché è località caratterizzata da villeggiatura e da siti archeologici importanti. 

Innanzitutto tocca dire che Grottaferrata ospita l’abbazia di Santa Maria, fondata da san Nilo da Rossano nel 1004. Oggi invece si tratta di un’abbazia territoriale retta dall’Ordine Basiliano Italiano di Grottaferrata. Sempre san Nilo prese, assieme ai suoi seguaci, possesso del terreno rurale occupato dai ruderi di una villa romana che Gregorio I dei Conti di Tuscolo aveva deciso di donare a loro. Lì notarono un locale a volta quasi del tutto conservato e dotato di finestra con ferrata. I monaci si stabilirono, quindi, nella cripta ferrata. Tutta questa zona, col tempo, divenne Cryptaferrata e da qui il nome di Grottaferrata.

Fra le chiese, da segnalare quella del Sacro Cuore, in stile neogotico, edificata per volontà di Maria Santovetti Tanlongo ed affidata poi ai Salesiani.

Ricordiamo poi Palazzo Santovetti con una pregevole cappella affrescata da Silvestro Capparoni. Qui trovarono ospitalità le rinomate Cantine Santovetti con vini di gran pregio. 

Il Borghetto di Grottaferrata è invece un castello probabilmente realizzato attorno al IX secolo dai Conti di Tuscolo. Nel Novecento l’area venne acquistata dal marchese Alfredo Dusmet, che nel 1935 la rivendette alla famiglia Spagna. Oggi all’interno delle mura si trovano alcune villette a schiera. 

Tra i siti archeologici di maggior interesse, ci sono senz’altro le catacombe di ad Decimum, rinvenute nel 1913 al X miglio della via Latina: all’interno vi si trovano oltre 800 sepolture databili fino al V secolo e alcuni affreschi del III o del IV secolo.

Infine, nel settembre 2011, Grottaferrata ricevette la menzione speciale di “Città del libro”, diventando la sola cittadina del Lazio a fregiarsi di tale nome. Il premio è stato conseguito per il lavoro di promozione svolto attraverso iniziative rivolte a giovani e bambini.